November 17, 2010

the Seneca's feast

In this extract of De tranquillitate animi written by Seneca, it's possible to see how he preferred a very simple lifestyle, based on unlaboured and raw food, than very elabourated nourishment. We can see that also the choice of the forniture and furnishing reflects this simple lifestyle.

“Mi piace il cibo che non debbano elaborare e sorvegliare stuoli di servi, non ordinato molti giorni prima né servito dalle mani di molti, ma facile a reperirsi e semplice, un cibo che non ha nulla di ricercato o di prezioso, che non verrà a mancare da nessuna parte si vada, non oneroso per il patrimonio né per il corpo, tale da non uscire poi per la stessa via dalla quale è entrato. Mi piacciono il servo alla buona e lo schiavetto rustico, l'argenteria massiccia ereditata dal padre contadino che non reca nomi di artigiani, e una tavola che non si fa notare per la varietà delle venature e che non è famosa in città per il frequente susseguirsi di padroni eleganti, ma che sia improntata alla praticità, tale da non trattenere su di sé gli occhi di nessun commensale per il piacere né accenderli di invidia”.


De Tranquillitate animi, Seneca

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